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Lirieke: Mario Castelnuovo. Com'erano Venute Buone Le Ciliegie Nella Primavera Del '42. Che Ora E'.


(di Mario Castelnuovo)

Che ora e, che ti ricordo di sera,
con gli occhi pieni di luce, ancora,
e fuori gia tramontava, amore mio,
che ora e, quegli occhi sempre in tempesta,
una stazione di posta perenne del sole...
che erano tempi d'assalto
e tendevamo alle vette e al vento,
anelavamo all'impegno alto, noi,
che ora e.. e facevamo l'amore
ad un millimetro sopra il livello del mare..

Ora, ora siamo grandi, ora,
ora e tutta un'altra la storia
e ci conviene mimetizzarci
dentro alle pieghe della citta
dentro agli scempi
e agli incantesimi della contemporaneita...
lo vedi...

Che ora e, e adesso un po mi confondo,
la mia memoria e la vedova di un vagabondo...
che ora e, che ti ricordo in finestra,
nuda e felice com un'etrusca
e la citta con la testa in su a guardarti
e adesso sai che non si accetta il ribelle, no,
e fatalmente si accoglie soltanto l'ipocrita...

Ora, ora siamo grandi, ora,
ora abbiamo troppa memoria,
e abbiamo maschere e stelle filanti
per ingannare il tempo che va,
qui tra gli scempi
e gli incantesimi della contemporaneita...
e insomma...

Che ora e, mio folle e tenero amore,
durato tutta la vita senza iniziare mai,
durato tutta la vita, e mai cominciato...

(Grazie a Luigi per questo testo)