Lirieke: Alessandro Mannarino. L'Onorevole.
Preso un lavoro e perso una donna
Ando sul canale a cercare la luna
Ma trovo nell'acqua salmastra L'altra sua faccia, solo piu scura
E fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato nessuna
Ando al bar del cielo vuoto
Da bere costa poco
Lo paghi doppiamente solo il giorno dopo
Ordino tre bicchieri pieni di ghiaccio e uno di perdono
E prese a costeggiare la via del superuomo
La mattina i colleghi dell'ufficio "Stomaco e conchiglie"
Lo trovavano pieno di rispetto
Sogno delle mogli, perfetto per le figlie
Prefetto, prefetto
La notizia del decesso arrivo nel pomeriggio
Nel vuoto giallo di un nuovo chiacchiericcio
Gli impiegati del partito andavano alla schiera
Con le gobbe ripiegate nella giusta maniera
La sua bara fu un leggio di frassino e betulla
E un discorso che diceva tutto e non diceva nulla
E davanti alle domande di una giornalista bella e bruna
Fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato nessuna
Il giorno seguente si presento al lavoro
Con gli occhi vuoti e il raffreddore
Ed era deceduto solo da poco
Appena da dieci o dodici ore
Ma i segni della morte erano evidenti
E aveva biglietti della lotteria al posto dei denti
Fichi d'india al posto delle orecchie
Bacchette al posto delle mani
E al posto dei cani un branco inamidato di esseri umani
E quando gli dissero che l'economia era malata
E che la fame era la migliore cura
Fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato nessuna
Una settimana appena dopo il suo funerale
Aveva la testa rigirata sulla schiena
Ma trovo il modo di rimediare
Chiamo il generale Panciapiena
E ordino i piu feroci bombardamenti su tutti i suoi sogni passati
In difesa del popolo e dei giorni seguenti
A un anno dalla morte si vedevano solo le ossa
Era sparito tutto, persino la puzza
E guardava dall'alto della sua fossa la gente che manifestava nella piazza
E scorse fra la folla la sua amata
Con le lacrime in tempesta sopra il viso
E quando vide che veniva calpestata
Non si scompose, ma abbozzo un sorriso
E fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato
Di non avere mai amato nessuna
Amore mio come faro
Quest'inverno che t'ha gelato il sangue ti lusinga
Amore mio ti seppelliro
Questa notte che m'ha coperto il volto ti contenta
(Grazie a Lulu per questo testo)
Ando sul canale a cercare la luna
Ma trovo nell'acqua salmastra L'altra sua faccia, solo piu scura
E fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato nessuna
Ando al bar del cielo vuoto
Da bere costa poco
Lo paghi doppiamente solo il giorno dopo
Ordino tre bicchieri pieni di ghiaccio e uno di perdono
E prese a costeggiare la via del superuomo
La mattina i colleghi dell'ufficio "Stomaco e conchiglie"
Lo trovavano pieno di rispetto
Sogno delle mogli, perfetto per le figlie
Prefetto, prefetto
La notizia del decesso arrivo nel pomeriggio
Nel vuoto giallo di un nuovo chiacchiericcio
Gli impiegati del partito andavano alla schiera
Con le gobbe ripiegate nella giusta maniera
La sua bara fu un leggio di frassino e betulla
E un discorso che diceva tutto e non diceva nulla
E davanti alle domande di una giornalista bella e bruna
Fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato nessuna
Il giorno seguente si presento al lavoro
Con gli occhi vuoti e il raffreddore
Ed era deceduto solo da poco
Appena da dieci o dodici ore
Ma i segni della morte erano evidenti
E aveva biglietti della lotteria al posto dei denti
Fichi d'india al posto delle orecchie
Bacchette al posto delle mani
E al posto dei cani un branco inamidato di esseri umani
E quando gli dissero che l'economia era malata
E che la fame era la migliore cura
Fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato nessuna
Una settimana appena dopo il suo funerale
Aveva la testa rigirata sulla schiena
Ma trovo il modo di rimediare
Chiamo il generale Panciapiena
E ordino i piu feroci bombardamenti su tutti i suoi sogni passati
In difesa del popolo e dei giorni seguenti
A un anno dalla morte si vedevano solo le ossa
Era sparito tutto, persino la puzza
E guardava dall'alto della sua fossa la gente che manifestava nella piazza
E scorse fra la folla la sua amata
Con le lacrime in tempesta sopra il viso
E quando vide che veniva calpestata
Non si scompose, ma abbozzo un sorriso
E fece finta di non avere mai avuto paura
Fece finta di non avere mai amato
Di non avere mai amato nessuna
Amore mio come faro
Quest'inverno che t'ha gelato il sangue ti lusinga
Amore mio ti seppelliro
Questa notte che m'ha coperto il volto ti contenta
(Grazie a Lulu per questo testo)
Alessandro Mannarino
Gewilde versoeke